Oggi sono a terra. Tiriamolesù.

Il plogging delle pile esauste

Nel 2016 in Svezia è nato il plogging, la pratica che unisce il benessere del jogging e l’attività utile del raccogliere i rifiuti (che in svedese si dice plocka upp). L’idea è così buona che si è diffusa in poco tempo in tutto il mondo. Anche a Milano sono state organizzate già varie “corse con i guanti” organizzate da associazioni e gruppi sportivi.

Se c’è un rifiuto che merita il nostro “inchino” è senza dubbio quello costituito dalle pile esauste. Se ne trovano tante purtroppo a bordo strada e sono tra i rifiuti più pericolosi. La pericolosità delle pile è dovuta al fatto che contengono grandi quantità di metalli pesanti (mercurio, piombo, zinco e altri) la cui tossicità è elevatissima ed è resa ancor più pericolosa dalla loro indistruttibilità ambientale e dalla capacità di legarsi ad altre sostanze diventando facilmente assorbibili dagli organismi.

Il mercurio è il più tossico. Il limite per le acque potabili è di un microgrammo su litro. Questo vuol dire che basta un grammo di questo metallo per rendere imbevibile un milione di litri d’acqua.

Si stima che in Italia vengono immesse sul mercato circa otto batterie all’anno per ogni persona che, moltiplicato per sessanta milioni, fa svariate centinaia di milioni. Solo un quarto di questa montagna di pile viene oggi smaltita correttamente.

Per questo le pile sono classificate come rifiuti pericolosi ed è prevista la loro raccolta differenziata. A Milano quasi tutti i supermercati hanno un raccoglitore apposito. In questo modo non solo si evita di inquinare l’acqua di falda ma si recuperano anche alcuni metalli che possono venire impiegati per nuovi usi.

L’attività di plogging delle pile è particolarmente indicata per i ciclisti perché chi si muove in bicicletta sonda tutti i giorni parecchi chilometri di strade e può essere sicuro di salvare ogni giorno almeno un milione di litri di acqua potabile col semplice gesto di raccogliere una pila con l’aiuto di un pezzo di carta. Se non si ha un sacchetto basta uno scontrino trovato nel portafoglio per avvolgere la pila, portarla fino a casa e riporla in un sacchetto. In pochi mesi il sacchetto si riempirà e si potrà portarlo in un qualsiasi supermercato o in un’isola ecologica. Per informazioni più dettagliate si può consultare il sito Raccogliamopiùpile.

Fuori dai riflettori delle iniziative sponsorizzate il “ploggista” guadagnerà un sorriso interiore oltre che un’acqua e una città più salubre e pulita.

Facciamo vedere agli svedesi di cosa sono capaci i milanesi!

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